Cos’è il PRP ?
Il PRP è un concentrato autologo di piastrine in un piccolo volume di plasma con una concentrazione piastrinica di 1 milione +/- 20 % / microlitro, ossia cinque – sei volte il valore basale (range di riferimento 150.000-350.000/µl).
Il PRP è una fonte di citochine, fattori di crescita, e alfa- granuli che promuovono la riparazione dei tessuti e la guarigione delle ferite.
L’iniezione di PRP può promuovere il rilascio di: fibrinogeno, antagonista del recettore della IL-1 (IL-1RA), tissue growth factors (TGFs), platelet-derived growth factors (PDGFs), and vascular endothelial growth factors (VEGFs).
Tali fattori di crescita hanno un’azione locale e sistemica ed esplicano le seguenti funzioni:
- Modulazione dell’infiammazione, mediante l’inibizione della produzione di citochine, proinfiammatore e la promozione delle citochine ad azione anti-infiammatoria;
- Chemiotassi cellulare, richiamo di cellule staminali ;
- Proliferazione e differenziamento di cellule staminali ;
- Riduzione dell’apoptosi condrocitaria;
- Condrogenesi;
- Rimozione dei detriti tissutali;
- Angiogenesi, stimola la rivascolarizzazione dei tessuti danneggiati;
- Sintesi di nuova matrice cellulare, con aumento del deposito di tessuto cartilagineo;
- Induzione della liberazione di ulteriori fattori di crescita;
- Analgesica, mediante l’induzione di cannabinoidi in risposta allo stato infiammatorio;
- Batteriostatica, con effetti di rallentamento della proliferazione batterica.
L’estrazione di PRP autologo e l’iniezione non è associata a reazioni allergiche o a problemi di risposta ad auto-antigeni o etero-antigeni.
Nel PRP il numero di piastrine è correlato alla quantità dei fattori di crescita rilasciati.
Il PRP si ottiene attraverso un processo di centrifugazione del sangue del paziente stesso in cui si separano le piastrine, ricche di fattori di crescita che svolgono un ruolo cruciale nella riparazione e rigenerazione dei tessuti. Questo concentrato di piastrine (PRP) viene iniettato nella zona da trattare per stimolare i processi naturali di guarigione.
Il PRP agisce innescando un’azione biologica paracrina.. Le piastrine, quando concentrate e iniettate nella zona danneggiata o bisognosa di guarigione, rilasciano una serie di fattori di crescita che promuovono la rigenerazione cellulare e la formazione di nuovi vasi sanguigni. Questo processo accelera la guarigione e riduce i tempi di recupero.
Il paziente candidato per questo tipo di trattamento verrà come prima cosa sottoposto a un semplice prelievo di sangue che, una volta raccolto, sarà elaborato in una centrifuga per isolare le piastrine. Infine, il PRP ottenuto viene iniettato nella zona bersaglio. Il trattamento è ben tollerato e richiede poco tempo.
Il PRP viene utilizzato a scopi terapeutici, per la sua capacità di stimolare e facilitare la rigenerazione tissutale, in diversi ambiti medici:
– Ambito ortopedico: trattamento di traumi acuti e lesioni sportive (distorsione del ginocchio, rottura di legamenti, stiramento muscolare), di tendinopatie (gomito del tennista, infiammazione del tendine d’Achille, dolore al tendine rotuleo del ginocchio), di patologie ortopediche degenerative (artrosi del ginocchio dell’anca e della caviglia) e per accelerare il processo di guarigione delle fratture.
-Ambito dermatologico e vascolare: trattamento dell’alopecia (calvizie), di ustioni e cicatrici, di piaghe da decubito e di ulcere vascolari e diabetiche, accelerando il processo di guarigione delle ferite.
-In campo medico estetico: attenuare la rugosità della pelle (in particolare della zona perioculare, del volto e del collo), migliorare la texture della cute e per le smagliature, trattamenti di biorivitalizzazione e lipofiller.
A prescindere dall’ambito di applicazione, come per altri approcci terapeutici, occorre specificare che il risultato ottenuto con il trattamento risente sempre di una certa soggettività.
Il trattamento con PRP non presenta particolari controindicazioni: essendo prodotto da materiale biologico autologo, vengono quasi del tutto annullate le possibilità di rigetto, vengono scongiurate allergie o reazioni immunologiche e si evita il rischio di contrarre patologie trasmissibili con il sangue.
Infine, il trattamento è controindicato in presenza di alterazioni della coagulazione del sangue, malattie infettive in fase acuta e neoplasie sistemiche come linfomi le leucemie.